Cosimo de Nitto - anno scolastico 2005-2006
Cosimo De Nitto - 16-06-2006
La Moratti non è stata un'escrescenza dannosa e fastidiosa, un incidente della storia che niente aveva a che fare con la nostra scuola che l'ha dovuta sopportare. La Moratti ha interpretato un insieme di elementi (stili di pensiero e di comportamento, ideologie, appetiti, orientamenti ecc.) che erano e sono presenti nella mente, ma più ancora nel ventre, di tanti docenti e capi di istituto che operano nella nostra scuola.
Il dirigismo e l'arroganza del comando, il carrierismo, l'opportunismo, lo scodinzolio nei confronti dei superiori, il mettersi in mostra e bella evidenza per arraffare cariche e progetti (remunerativi), tutto ciò ed altro ancora è stato sollecitato, incoraggiato, stimolato dalla concezione morattiana della scuola e dalla sua politica.
Il peggio del peggio di ciò che va sotto il nome di aziendalismo.
Nel mercato vince chi compete. Nella scuola vince chi compete. Nella conoscenza e nell'apprendimento vince chi compete, questo è il principio. Vince la scuola che si fa il più bello e grande manifesto, più propaganda sui quotidiani, radio e tv locali. Il dirigente non deve occuparsi dei contenuti e dell'efficacia didattica, ma procurasi soldi, accaparrandosi progetti, fare anticamera dai politici, enti, aziende, banche. Andare a caccia di sponsor!
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